Scuola paritaria cattolica

PARITARIA

La legge 62 del 2000 ha stabilito (al comma 7 dell’articolo 1) che, dopo tre anni dalla sua entrata in vigore, le varie tipologie di scuole non statali previste dall’ordinamento allora vigente (autorizzate, legalmente riconosciute, parificate, pareggiate…) sarebbero state ricondotte a due: scuole paritarie e scuole non paritarie.


La parità è riconosciuta alle scuole non statali che ne fanno richiesta e che, in possesso dei seguenti requisiti:

a) un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzione; un piano dell’offerta formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti;

b) la disponibilità di locali, arredi e attrezzature didattiche propri del tipo di scuola e conformi alle norme vigenti;

c) l’istituzione e il funzionamento degli organi collegiali improntati alle indicazioni ministeriali;

d) l’iscrizione alla scuola per tutti gli studenti i cui genitori ne facciano richiesta, purchè in possesso di un titolo di studio valido per l’iscrizione alla classe che essi intendono frequentare;

e) l’applicazione delle norme vigenti in materia di inserimento di studenti con handicap o in condizioni di svantaggio;

f) l’organica costituzione di corsi completi: non può essere riconosciuta la parità a singole classi, tranne che in fase di istituzione di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe;

g) personale docente fornito del titolo di abilitazione;

h) contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnante che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore.

Ogni anno la nostra scuola d’infanzia è tenuta a riconfermare tramite inoltro dati informatici al ministero delle Pubblica istruzione il mantenimento dei requisiti per la parità.

CATTOLICA

Nel presentare i tratti che riteniamo essenziali e distintivi per una scuola paritaria CATTOLICA ci sembra doveroso attingere direttamente da alcuni passi significativi della Nota pastorale della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università della CEI “La scuola cattolica risorsa educativa della chiesa locale per la società”, pubblicata l’11 luglio 2015.

L’identità della scuola cattolica

La scuola cattolica, che attinge alla sorgente dell’antropologia cristiana e dei valori portanti del Vangelo, può dare un contributo originale e significativo ai ragazzi e ai giovani, alle famiglie e all’intera società, accompagnando tutti in un processo di crescita umana e cristiana.”

Per tale motivo la proposta culturale della scuola cattolica ha la sua originalità nel fatto che, partendo dalla visione cristiana della persona e dell’educazione, intende far sintesi tra fede e cultura e tra fede e vita.

La proposta educativa della scuola cattolica si distingue per la sua intenzione di mettere in feconda sinergia il perseguimento dei valori profondamente umani legati alla verità, alla giustizia, all’amore universale e alla libertà mediante l’accostamento onesto agli insegnamenti del Vangelo di Gesù Cristo.

Le scuole cattoliche definiscono la loro identità a partire da un progetto educativo che ne precisa l’ispirazione culturale di fondo e la specifica visione della vita, della persona e dell’educazione, avendo cura che l’istruzione da esse impartita garantisca almeno lo stesso livello qualitativo delle altre scuole.”

Questa identità é:

  • presente e chiaramente pensata nella mente di chiunque lavora all’interno della nostra scuola;

  • esplicitamente dichiarata nei documenti ufficiali

  • presentata a condivisa con le famiglie che scelgono la nostra scuola; 

  • concretamente realizzata e tradotta nelle normali attività educative e nei contenuti disciplinari che quotidianamente vengono proposti;

LA NOSTRA SCUOLA PARITARIA CATTOLICA NEL COMUNE DI CASTELLANZA

Secondo la conferenza episcopale nel documento sopra citata:

[…] La scuola cattolica non è propriamente parlando un’istituzione educativa confessionale o di parte, poiché essa si pone per suo statuto al servizio di tutti e accoglie tutti, con l’obiettivo primario di curare l’educazione della persona e promuoverne la crescita libera e umanamente completa.

L’adesione al progetto educativo della scuola cattolica – come previsto espressamente dalla legislazione statale – non potrà mai essere pertanto motivo di esclusione per alcuno o ostacolo all’accoglienza di chi, di altra confessione, ne chiede l’accoglienza dei propri figli.

Al contrario, dialogo e apertura saranno regola fondamentale dei rapporti con le famiglie che vengono a farne parte, quali che siano le loro appartenenze culturali e religiose, se è vero – come è vero – che la Chiesa anche attraverso la scuola cattolica testimonia la propria capacità di accoglienza e servizio disinteressato […].

Proprio per questo motivo, anche alla luce dell’assenza sul territorio comunale di una scuola statale o comune, la scuola d’infanzia di impegna ad accogliere tutte le famiglie residenti sul territorio comunale che ne facciano richiesta indipendentemente dal credo religioso, aprendo con loro un dialogo aperto alla presentazione e accettazione di tale Piano dell’offerta formativa, garantendo al contempo agli studenti la possibilità di libera partecipazione alle attività che presuppongono o esigono l’adesione a una determinata ideologia o confessione religiosa”.